GIUSEPPE DENTE torna all’Extra Art Gallery di Roma
Il pittore romano è di scena negli ambienti espositivi di via Giotto con un olio su tela dal titolo “Stati d’animo”.
Il terreno della sua ricerca ora è l’analisi psicologica dell’arte, dalla sfera della coscienza a quella dell’inconscio.
Nell’opera l’artista compie una connessione tra la spazialità fissa, metafisica e la mobilità della figura femminile.
In secondo piano, fuori dalla stanza, il pavimento a scacchi ripropone un motivo familiare ai dipinti di Dente, rendendo quel senso dell’ordine e di regole che si dissolve nell’ambiente interno, dove una prospettiva allungata richiama l’osservatore entro l’ ambiente spoglio, reso con scabre pennellate.
La perturbante nudità dell’immagine femminile trascina l’osservatore al di là di un’immedesimazione simpatetica. Ci troviamo di fronte ad una femminilità impudente che sfida ogni giudizio. Il suo sguardo fuoricampo sembra scrutare con occhi interrogativi un futuro incerto, è lo specchio nel quale l’io si riflette in tutte le sue complessità. Qual è il suo pensiero, il suo stato d’animo? L’espressione del volto, la fissità dello sguardo denotano narcisismo e senso di sicurezza ma una falsa sicurezza, avvolta nella sua introspezione psicologica.
L’opera diviene un continuo di materia e pensiero.
I contorni ben definiti, ampie campiture di colori intensi sembrano ridurre lo scorrere del tempo affermando invece la certezza dello spazio.
Sebbene la luce penetri dall’aperture posta in una prospettiva retrostante, la parte superiore del corpo è avvolta nel chiarore, il seno illuminato dall’alto come da un riflettore, plasmato in modo enigmatico con i mezzi di una messa in scena teatrale.
L’insieme iconografico è affidato – anche in questa opera – ad una gamma cromatica di pochi colori fondamentali, accesi e brillanti, forse poco realistici ma di assoluta capacità espressiva.
dr.ssa Luisa MANCINI (Storico dell’Arte)
GIUSEPPE DENTE torna all’Extra Art Gallery di Roma
Il pittore romano è di scena negli ambienti espositivi di via Giotto con un olio su tela dal titolo “Stati d’animo”.
Il terreno della sua ricerca ora è l’analisi psicologica dell’arte, dalla sfera della coscienza a quella dell’inconscio.
Nell’opera l’artista compie una connessione tra la spazialità fissa, metafisica e la mobilità della figura femminile.
In secondo piano, fuori dalla stanza, il pavimento a scacchi ripropone un motivo familiare ai dipinti di Dente, rendendo quel senso dell’ordine e di regole che si dissolve nell’ambiente interno, dove una prospettiva allungata richiama l’osservatore entro l’ ambiente spoglio, reso con scabre pennellate.
La perturbante nudità dell’immagine femminile trascina l’osservatore al di là di un’immedesimazione simpatetica. Ci troviamo di fronte ad una femminilità impudente che sfida ogni giudizio. Il suo sguardo fuoricampo sembra scrutare con occhi interrogativi un futuro incerto, è lo specchio nel quale l’io si riflette in tutte le sue complessità. Qual è il suo pensiero, il suo stato d’animo? L’espressione del volto, la fissità dello sguardo denotano narcisismo e senso di sicurezza ma una falsa sicurezza, avvolta nella sua introspezione psicologica.
L’opera diviene un continuo di materia e pensiero.
I contorni ben definiti, ampie campiture di colori intensi sembrano ridurre lo scorrere del tempo affermando invece la certezza dello spazio.
Sebbene la luce penetri dall’aperture posta in una prospettiva retrostante, la parte superiore del corpo è avvolta nel chiarore, il seno illuminato dall’alto come da un riflettore, plasmato in modo enigmatico con i mezzi di una messa in scena teatrale.
L’insieme iconografico è affidato – anche in questa opera – ad una gamma cromatica di pochi colori fondamentali, accesi e brillanti, forse poco realistici ma di assoluta capacità espressiva.