LE APPARIZIONI MULIEBRI DI GIUSEPPE DENTE.
SOGNI E REALTA’ DI UN PITTORE ROMANO
Recensione critica
A cura di Sabrina Falzone
Si chiama Giuseppe Dente l´autore dell´enigmatica tela "Visioni", dove appare una figura femminile dai tratti mediterranei còlta di spalle e immersa in un bizzarro contesto onirico. Essa osserva un´eterea fanciulla, misteriosamente avvolta da un manto niveo: anch´essa ci sottrae il suo sguardo mentre fa il suo ingresso in un mondo "altro". A infonderci un senso di leggerezza è il contrasto tra la nudità sensuale dell´una e la purezza della veste dell´altra, oltre all´accostamento dei quattro elementi della natura: aria, acqua, terra e fuoco compaiono oggettivamente o in maniera simbolica e ci comunicano il grande amore del pittore per la natura.
È un amore che traspare con enfasi in "Profondo mar" mediante l´impiego di un colorismo ebbro di cangianze luministiche e sfumature sentimentali, che raccontano le storie segrete del sogno, di una figurazione che oltrepassa l´argine dell´oggettività.
Critico e Storico dell’Arte – www.sabrinafalzone.info
LE APPARIZIONI MULIEBRI DI GIUSEPPE DENTE.
SOGNI E REALTA’ DI UN PITTORE ROMANO
Recensione critica
A cura di Sabrina Falzone
Si chiama Giuseppe Dente l´autore dell´enigmatica tela "Visioni", dove appare una figura femminile dai tratti mediterranei còlta di spalle e immersa in un bizzarro contesto onirico. Essa osserva un´eterea fanciulla, misteriosamente avvolta da un manto niveo: anch´essa ci sottrae il suo sguardo mentre fa il suo ingresso in un mondo "altro". A infonderci un senso di leggerezza è il contrasto tra la nudità sensuale dell´una e la purezza della veste dell´altra, oltre all´accostamento dei quattro elementi della natura: aria, acqua, terra e fuoco compaiono oggettivamente o in maniera simbolica e ci comunicano il grande amore del pittore per la natura.
È un amore che traspare con enfasi in "Profondo mar" mediante l´impiego di un colorismo ebbro di cangianze luministiche e sfumature sentimentali, che raccontano le storie segrete del sogno, di una figurazione che oltrepassa l´argine dell´oggettività.